chi siamo
Associazione Verso la Mesopotamia
Associazione di volontariato di aiuto e cooperazione per i popoli della Mesopotamia, Utopia delle moltitudini del Kurdistan che l'impero ha diviso e la storia riunirà.
L' associazione "Verso la mesopotamia -onlus " è stata costutuita con atto notarile il 29 settembre 2010.
il codice fiscale è 93019560221 assegnato in data 05/10/2010
Tipo di attività: ORGANIZZAZIONI PER LA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE.
Domicilio fiscale: VIA FITTA 21/F - 38062 ARCO.
PRESIDENTE
Rappresentante legale: ANNA MARIA PAROLARI
Iscrizione all' albo comunale delle associazioni del Comune di Arco dal 07 dicembre 2010.
Cosa facciamo
Lo scopo dell'Associazione.
Lo scopo dell'Associazione è cooperare con il popolo Kurdo, nel percorso di libertà, autonomia e mantenimento della propria cultura e identità, favorire la conoscenza della grave situazione del Kurdistan Turco e portare aiuti umanitari collaborando con le associazioni locali, le municipalità kurde e tutte le istituzioni che in Italia operano per la solidarietà internazionale.
Dove operiamo
La Mesopotamia, storia e geografia.
La Mesopotamia è una regione del Vicino Oriente, parte della cosiddetta Mezzaluna Fertile. Il nome stesso (en mésos potamós, in greco) la indica come "terra tra due fiumi": il Tigri e l'Eufrate.
Con il tempo l'uso di questa definizione divenne di più ampio respiro, fino a comprendere anche le zone limitrofe. Oggi possiamo impropriamente definirne i confini indicandoli con la catena dei monti Zagros ad est, quella del Tauro a nord, steppe e deserti ad ovest e sud-ovest e, infine, il golfo Arabo-Persico a sud (la zona paludosa dello Shatt al-'Arab).
Nel periodo che va dalla fine dell'ultima età glaciale (c. 10000 a.C.) e l'inizio della storia la mezzaluna fertile venne abitata da varie civiltà come quella Ubaid e quella Uruk. Uno dei siti neolitici più vecchi conosciuti in Mesopotamia è Jarmo, datato 7000 a.C. circa. Jarmo, come altri siti neolitici, si trovava nella Mesopotamia settentrionale. A partire dal 3500 a.C. la Mesopotamia venne abitata da fiorenti civiltà come i Sumeri, gli Accadi, i Babilonesi, gli Assiri, gli Ittiti, gli Hurriti e i Cassiti.
Alcune di queste civiltà fecero importanti scoperte e invenzioni. Per esempio i sumeri furono tra i primi a inventare la scrittura mentre i babilonesi hanno inventato uno dei primi codici di leggi della storia, il Codice di Hammurabi. Alcune di queste civiltà, come gli Assiri, hanno fondato un vasto impero.
Nel 500 a.C. circa la Mesopotamia venne conquistata dall'Impero persiano. Col passare dei secoli la Mesopotamia fece parte di vasti imperi come quello seleucide, parto, sassanide, arabo e ottomano.
Attualmente la Mesopotamia corrisponde all'odierno Iraq, a parte della Siria orientale, alla Turchia sudorientale e all'Iran sudoccidentale ed è abitata da numerose minoranze la principale delle quali è quella Kurda.
I Kurdi! Chi sono costoro?
Sono Indoeuropei, come testimonia, tra l'altro, la loro lingua, che appartiene al gruppo nord-occidentale delle lingue iraniche.
Una delle leggende più belle sull'origine di questo popolo narra che:
"… Kawa il Fabbro ebbe nove figli sacrificati (dal feroce tiranno Zahhak; NdA) ma, quando arrivò il turno dell'ultimogenito, attaccò il grembiule di cuoio a un bastone, e incitò la popolazione a ribellarsi contro il re. Il popolo lo seguì, corse al palazzo di Zahhak e distrusse la fortezza con l'aiuto del principe Fereidun..."
Da allora Kawa è considerato il padre dei curdi e la tradizione colloca l'evento al 21 marzo 612 a.C. che viene festeggiato con fuochi sulle montagne.
La celebrazione del Nauruz, il capodanno persiano e curdo, e gli echi del mito di Kawa hanno un riferimento storico: il 612 corrisponde all'anno della caduta di Ninive, la capitale dell'Assiria, ad opera dei medi, gli antenati più autentici dei curdi, in alleanza con la rinascente potenza babilonese. La vittoria sull'impero assiro è il primo anno dell'era curda, secondo un computo tuttora in vigore: così l'anno 2004 corrisponde all'anno 2616". I Kurdi, quindi, sono, sul piano storico, i discendenti degli antichi Medi, il cui re più famoso fu Ciassare, che sconfisse gli Sciti ed i Cimmeri, annientò gli Assiri, distruggendo Assur (614) e Ninive (612 a.C.), ed ebbe i Persiani quali vassalli. (Tratto dal blog di di Valerio Bruschini).
Göbekli Tepe
Nascita della civiltà e della religione.
Il sito Gobekli Tepe risale a 11.600 anni fa, 7 milleni prima della grande piramide di Giza. È il più antico esempio di architettura monumentale, cioè la prima struttura più grande e complicata di una capanna che sia mai stata edificata da essere umani. Gobekli Tepe è situato, a nord del confine con la Siria, a sud del fiume Eufrate, e a circa 15 km a nord est della città di Sanliurfa (Kurdistan turco). Il sito è in cima ad una piccola collina (Göbekli Tepe significa "collina con un ombelico" o "collina con una pancia" in turco).
Si compone di una serie di edifici in pietra e pareti che risalgono al periodo tra il 9000 aC e 7500 aC, anche se l'inizio delle prime costruzioni sembra risalire al 11.000 aC. Questi edifici sono stati costruiti prima dell'inizio dell' agricoltura di tutto il mondo, prima dell'invenzione della ruota e prima della creazione delle ceramiche.
Gobekli Tepe è stato costruito da una società di cacciatori / raccoglitori 12.000 anni fa. All'epoca della costruzione la grande maggioranza degli esseri umani viveva in piccoli gruppi nomadi che si sostentavano raccogliendo piante commestibili e cacciando animali selvatici. Per erigere il tempio, probabilmente, fu necessaria la presenza nello stesso luogo di più persone di quante se ne fossero mai radunate insieme prima di allora. E la cosa straordinaria è che riuscirono a tagliare, scolpire e trasportare per centinaia di metri pietre da 16 tonnellate pur non avendo né ruote né bestie da soma. I pellegrini che arrivavano a Gobekli Tepe vivevano in un mondo che non conosceva la scrittura, né i metalli, né il vasellame; a chi saliva al tempio quei pilastri incombenti dovevano apparire come giganti irrigiditi, e gli animali scolpiti sulla pietra, tremolanti alla luce del falò, come emissari di un mondo spirituale che forse la mente umana cominciava a concepire. La regione è stata ecologicamente più ricca di quanto non lo sia oggi, e probabilmente ci furono un gran numero di animali. I gruppi o tribù di cacciatori / raccoglitori che si insediavano una parte dell'anno, hanno vissuto vicino al luogo in tende di pelle di animale, cacciando la selvaggina locale, costruendo così il complesso di diversi decenni. Un gran numero di frecce di selce sono state trovate nei pressi del sito, in supporto di questa ipotesi. Molti dei pilastri di pietra trovati nel sito hanno un peso compreso tra le 15-20 tonnellate (alcuni fino a 50 tonnellate), e gli archeologi hanno stimato che ci sia voluta la forza lavoro di almeno 500 persone a tagliarli dalle cave situate fino a mezzo chilometro di distanza, e portarli al sito.
Le strutture sono principalmente rotonde o ovali e sono costruzioni megalitiche. Finora 4 edifici sono stati trovati, che vanno dai 10 ai 30 metri circa di dimensione. Dati geofisici suggeriscono che almeno altri 16 edifici sono ancora sepolti nella collina. Le pareti sono fatte di pietra grezza non lavorata. Ci sono molti pilastri a forma di T sparsi all'interno degli edifici, la maggior parte dei quali hanno un altezza di circa 10 metri. I pilastri sono situati vicino alle mura, ed indicano che essi possono aver sostenuto un tetto piano. Una coppia di pilastri molto più grande si trova invece nel bel mezzo dei palazzi, e nelle vicine cave ci sono ancora alcuni pilastri che erano ancora in fase di taglio. Il più grande è di quasi 30 metri.
Molti rilievi sono stati scolpiti sui pilastri, come volpi, leoni, bovini, cinghiali, aironi, anatre, scorpioni, formiche e serpenti. Vi sono anche un certo numero di free-standing sculture, che probabilmente rappresentano anch' esse gli animali, anche se è difficile dire perché sono pesantemente incrostate di calce. Sono state trovate anche una serie di sculture scavate nella parete, che finora non sono state datate correttamente. I pavimenti sono realizzati in calce viva (terrazzo), simile ai pavimenti degli antichi edifici romani, risalenti ad un periodo molto più recente. Vi è una panca bassa attorno alla parte interna delle mura esterne.
Nessuna evidenza di abitazione è stata trovata nel sito, quindi non c'è nulla che suggerisca che la gente sia realmente vissuta. Per questo motivo è stato suggerito che il sito sia stato usato per scopi religiosi o cerimoniali. Nessuna tomba è stata ritrovata, anche se è stato suggerito che il sito serviva come centro di un culto dei morti. Questo perché resti umani sono stati trovati al di fuori del perimetro del tempio, il che suggerisce che gli esseri umani potrebbero essere stati sepolti o lasciati in loculi aperti all'esterno, così da essere successivamente mangiati dagli animali. Questa era una pratica di sepoltura comune in molte società antiche.
Intorno al 7500 aC, Göbekli Tepe è stato volutamente coperto di circa 300-500 metri cubi di terreno, e abbandonato. Nessun altro sito di antichità trovato finora è comparabile a Gobleki Tepe. Un sito simile è stato scoperto a Nevali Cori, a pochi chilometri di distanza, vicino a Sanliurfa. Nevali Cori è di circa 500 anni più giovane di Göbekli Tepe ed è molto più piccolo e più primitivo in termini di costruzione. Pilastri simili a quelli di Gobekli Tepe a forma di T sono stati trovati, oltre a sculture e statue di animali ed esseri umani. Diverse centinai di statuette d'argilla, per lo più di esseri umani, sono state trovate. Queste sono fatte di argilla cotta, e sono l'inizio allo sviluppo della ceramica, questo indica che la gente era a conoscenza che il fuoco indurisce l'argilla, inoltre precedentemente avevano iniziato a modellare la ceramica. Resti umani sotto forma di teschi e scheletri incompleti sono stati trovati. Sembra che a differenza di Göbelki Tepe, il sito a Nevali Cori è stato utilizzato per l'abitazione umana. Nevali Cori è ora inaccessibile, essendo stata sepolta sotto le acque della diga di Atatürk.
L'agricoltura ebbe origine sulle colline intorno a Gobekli Tepe circa 10.000 anni fa. Grana, farro, un precursore del grano moderno cresceva spontaneamente in questa regione. Molte evidenze archeologiche indicano che questa regione iniziò l'addomesticamento degli animali da allevamento e i cani. Per quanto riguarda le statue a grandezza umana la più antica è stata trovata in Balikli Gol vicino a Sanliurfa - una figura di un uomo scolpito nel calcare, con occhi di ossidiana, risalente a circa 12.000 anni fa. Ma l'agricoltura potrebbe aver segnato la fine per Göbelki Tepe. Agli inizi era primitiva e poco produttiva. La gente può non aver riconosciuto la necessità della fertilizzazione dei campi. L'agricoltura ha presto portato alla deforestazione di questa regione, con la perdita di selvaggina. Alla fine i campi potrebbero essere ritornati incolti, l'intera area trasformata in una distesa di sabbia. In assenza di selvaggina, non c'era modo di nutrire una vasta popolazione, e il sito potrebbe essere stato abbandonato per questo motivo. L'intero sito è stato volutamente coperto di terra prima che fosse abbandonato, ed è per questo motivo che oggi è così ben conservato. Vari studiosi della Bibbia hanno anche associato Göbelki Tepe con il mito dell'Eden. Secondo questa interpretazione, il mito si riferisce al passaggio di un cacciatore / raccoglitore ad una società basata sull'agricoltura. Il pensiero è che la caccia / raccolta fu uno stile di vita facile e piacevole, almeno nelle zone che erano ricche di risorse. L'agricoltura, invece, ha introdotto di lavoro e probabilmente non fu molto produttivo per cominciare. La perdita di Eden era la transizione verso l'agricoltura, e può essere un ricordo di quello che è successo di Gobekli Tepe. Dio dice ad Adamo: "Maledetto sia il suolo per causa tua! Dolore ne trarrai nel cibo, per tutti i giorni della tua vita." La posizione di Göbelki Tepe nella mezzaluna fertile fece venire in mente ad alcune persone che era il luogo dove era situato l'Eden secondo la Bibbia.
Turco Van
Il Turco Van è un felino dalle origini molto antiche, proveniente dalla regione turca dalla quale prende il nome.
Il Turco Van si differenzia dalle altre specie di gatti per la particolare colorazione del suo mantello. Molto spesso viene confuso con l'Angora turco, originario anch'egli di quella zona. La corporatura lunga, robusta e l'abbondante muscolatura di questa specie lo rendono un felino di grande stazza arrivando a pesare fino a 9 chili, il completo sviluppo di questa razza viene raggiunto non prima dei tre anni di età.
Il corpo robusto poggia su zampe di media lunghezza che finiscono in piedi tondi, ben definiti e forniti di pelo. La testa poggia su un collo forte, a forma di ampio cuneo, con un naso medio lungo e un avvallamento quasi impercettibile nel profilo. Il naso si presenta sempre di colore rosa. Gli occhi sono grandi e ovali, molto espressivi e disposti leggermente obliqui sul muso. Il colore degli occhi può essere azzurro, ambra chiaro o impari (uno azzurro e uno ambra chiaro), mentre la palpebra è sempre rosa.
I Turco Van sono dotati di grande intelligenza e di buone doti di comunicazione, risultando così facili da addestrare, molto spesso imparano ad aprire porte osservando solamente i movimenti dei loro padroni. Sono assai vivaci, per questo bisogna fornire loro ampi mezzi di sfogo, tuttavia sono anche molto territoriali ed egocentrici, non amano intrusioni nel loro territorio da parte di altri animali o nuove persone.
Questa specie, insieme al Vankedisi, è una delle razze più robuste dotate di una salute eccezionale, bisogna considerare però che, al pari delle altre specie, sono vulnerabili alle malattie infettive come la Felv e la Fiv. Bisogna inoltre porre attenzione agli eventuali problemi genetici, ai gruppi sanguigni e al rischio di isoeritrolisi neonatale, è consigliabile quindi effettuare adeguati test sull'animale.
All'ingresso della Città di Van, in Turchia, è possibile osservare un monumento a questa razza.
La scuola di Nusaybin e la chiesa di San Giacomo
Nibis è il nome antico della moderna città di Nusaybin, nella Turchia sud-orientale.
Nibis era una antica città della Mesopotamia. I successori di Alessandro il Grande la rifondarono col nome di Antiochia Mygdonia; venne menzionata per la prima volta da Polibio, nella descrizione della marcia di Antioco I contro il Molone. Plutarco suggerì che la città fosse popolata da coloni di discendenza spartana.
Uno dei patrimoni culturali della città, sin dall'antichità, è stata l'attuale Chiesa di San Giacomo costruita nel 150 D.C., Nusaybin era situata in punto in cui la cultura mesopotamica e quella anatolica si incontravano mescolandosi tra loro, col passare degli anni i cristiani anno costruito numerose chiese e monasteri nella città.
In questa regione nacque San Giacomo il quale, nel 309 D.C., divenne il secondo vescovo di Nusaybin procedendo all'ampliamento della chiesa nel 313.
Dopo essere stato al Concilio di Nicanea, oggi Iznik, nel 325, egli decide di tornare a Nusaybin e fondare una scuola che è parte integrante della chiesa (326); diventerà la prima scuola teologica cristiana ad essere costruita. La lingue principali erano il Siriano e il Greco, le materie erano molto varie, si insegnava filosofia, logica, letteratura, astronomia, medicina, geometria e legge. Inoltre numerosi testi vennero tradotti dal Greco al Siriano.